Casa bene comune, a Matera riflessioni e strategie sull’abitare

La due giorni di Federcasa a Matera si è aperta con il convegno “Casa bene comune”, organizzato dalla Federazione italiana per le case popolari e l’edilizia sociale, in collaborazione con l’università “Luis Guido Carli” di Roma e le Ater di Potenza e di Matera.

Un’occasione importante per analizzare la trasformazione in atto nel mondo dell’edilizia residenziale pubblica, che vede gli enti casa sempre più impegnati nell’ascolto delle necessità di un tessuto sociale complesso e in continua evoluzione. A dare il via ai lavori il presidente di Federcasa, Luca Talluri, e gli amministratori unici delle Ater lucane, Vito Lupo (Matera) e Domenico Esposito (Potenza). Ma le case popolari sono davvero pronte al cambiamento? Lo studio presentato ha descritto uno scenario incoraggiante. “Si sta formando un nuovo patto sociale all’interno delle case popolari – ha affermato Christian Iaione, professore di Diritto e politiche urbane alla LUISS e CoDirettore di LabGov, intervenendo al convegno – un patto tra la comunità degli abitanti e le aziende casa, per costruire una migliore qualità del servizio e delle infrastrutture.

Abbiamo svolto uno studio che ha guardato all’Italia ma anche agli altri Paesi. C’è un movimento in atto, più evidente dove il livello di reddito è più elevato, ci sono anche criticità a livello territoriale che devono essere superate.

Dobbiamo capire se e come il sistema istituzionale universalistico possa utilizzare innovazioni sociali per ripensare il proprio modello di intervento”.

L’Erp muta contestualmente al tessuto sociale, un percorso ormai irreversibile. “Gli enti casa devono stare al passo con i tempi – prosegue Iaione – L’idea che un ente, un’organizzazione sia fissa nella sua vita è un errore. In realtà è un organismo e come tutti gli organismi deve evolvere per non rischiare l’estinzione”.